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Appello alla Comunità Scolastica

 

Agli studenti , ai genitori :

 

La scuola pubblica non si difende con le occupazioni: la scuola è il luogo di formazione civile e deve guidare i ragazzi a valutare con spirito critico i problemi sociali a partire da quelli della comunità scolastica.

La scuola, in particolare quella superiore, nei limiti dei suoi compiti istituzionali, deve anche valorizzare l'interesse dei giovani per la dimensione politica, la dimensione civica di cittadinanza attiva, sia mediante lo studio delle materie scolastiche, sia attraverso un dialogo costruttivo e uno scambio democratico.

Tale scambio può avvenire sia nei luoghi tradizionalmente preposti, assemblee, consulta, sia mettendo a disposizione i locali della scuola in orario pomeridiano per approfondire i problemi della società e della scuola piú sentiti dai giovani e  sperimentare le modalità e gli strumenti con cui è possibile partecipare alla vita democratica.

La scuola deve essere luogo di partecipazione sostanziale, non formale, non prevaricazione di pochi su molti, fenomeno che si verifica   se, con l'occupazione dei locali scolastici, si impedisce ai piú di usufruire del diritto allo studio, con possibile danno sugli esiti, in particolare, dei ragazzi con maggiori difficoltà.

Ben altra credibilità, che un periodo sospetto piú o meno lungo di vacanza forzata per tutti, avrebbero, anche agli occhi dell'opinione pubblica , attività politico- culturali organizzate dagli studenti durante il pomeriggio in condizioni di sicurezza e di legalità,  la settimana 2.0, pensata preventivamente , insieme agli studenti allo scopo, oltrechè nelle assemblee e negli  attivi di classe come da disponibilità data dalla Dirigente , dal Collegio dei Docenti dal Consiglio di Istituto.

E' nota  a tutti l'attività di educazione alla legalità che l'istituto , con passione, svolge pensando alla nostra futura classe dirigente e alle nostre future cittadine e cittadini consapevoli e responsabilmente attivi.

Esistono poi altri modi per far conoscere le proprie rivendicazioni : dalla rete, ai volantini dai comunicati stampa alle petizioni, oltre alle molte forme di pubblica manifestazione, purchè rispettose delle leggi e di diritti altrui. Nel caso,invece,  dell'occupazione di una scuola pubblica ,  si incorre nell' infrazione della legge in almeno due reati:  l' invasione di edificio, di cui all' articolo 633 c.p.    interruzione di pubblico servizio, articolo 340 c.p. oltrechè la lesione del  diritto allo studio  di una maggioranza che  vuole usufruire del servizio pagato con le tasse dai propri genitori.

 Con l' occupazione di una scuola ( a volte persino ma per fortuna sempre meno negli anni,  con il consenso compiaciuto di alcuni adulti), piuttosto che di un ospedale o del municipio manca il senso del servizio pubblico, manca  la consapevolezza che si tratta di una cosa seria e di valore. Sia sociale che economico.

Un giorno di scuola  costa una enorme cifra di denaro pubblico e c' è chi lavora per pagarlo.

 Uno studente delle scuole secondarie costa allo stato circa 8 000 euro l' anno, cioè 40 euro al giorno di lezione . Una classe di 25 studenti ne costa 1000. Il "fermo" di una scuola di 50 classi ne costa 50 000 al giorno.

Accessoriamente è da notare che quel denaro viene dalle tasse, pagate , in primo luogo dai lavoratori dipendenti. Il padre  di uno degli  occupanti deve lavorare in media  quasi un mese per guadagnare quel che la classe di suo figlio evapora in un giorno.

La scuola pubblica , per definizione, non è proprietà ne’ dei dirigenti, ne’ degli insegnanti, ne’ degli studenti, ma si puó dire che il  "proprietario" è la collettività, che fissa le regole per poterne usufruire. E' questo che ne fa un servizio pubblico, a disposizione di tutti , nel rispetto di quelle regole. In questo senso nessuna delle componenti della scuola ha diritto di appropriarsene, per qualunque motivo e di impedirne l'uso ad altri. La difesa della scuola pubblica  e del suo prestigio passa anche da questa consapevolezza che deve orientare i comportamenti di tutti, comprese le forme di protesta  degli studenti.

Proprio perchè tutti crediamo che la scuola pubblica sia un' istituzione fondamentale per la nostra democrazia, ribadiamo  la disponibilità e l'interesse del nostro Istituto a far si che tutti gli studenti che lo desiderano,  trovino nella scuola l'opportunità di esprimere le loro idee e di far conoscere le loro richieste, ma come Dirigente scolastico ho il dovere di garantire il rispetto delle regole  che governano la comunità scolastica cioè le leggi dello stato ed i regolamenti dell' istituto, di tutelare il diritto allo studio di tutti gli studenti e di preservare l'integrità e la piena funzionalità delle strutture scolastiche.

La nostra scuola è aperta al dialogo, i ragazzi sono tutelati nella loro libertà di espressione e, dovessero avere un disagio, che  non si "chiudano"dentro ma si "aprano" in un dialogo costruttivo con il mondo degli adulti, ma di pomeriggio; di mattina seguano regolarmente le lezioni che garantiscono  il  loro diritto allo studio.

Ricordando il patto di corresponsabilità chiediamo a tutti gli attori della comunità scolastica,

compresi i genitori,  di mantenere toni pacati , il dialogo aperto, esprimendo il no,  alla liturgia   delle occupazioni come rito obbligato dell'autunno che deresponsabilizza gli adulti e priva i  giovani del nostro contributo e sostegno.

Si esprime fiducia che , il desiderio di tutti , lavoratori, famiglie, alunni, di recuperare al più presto le condizioni per l'esercizio del diritto allo studio, e per il ripristino della comunità educante, coincida con la compostezza e l'elevato profilo professionale e personale che richiede la situazione,  dove il dialogo deve essere la chiave per la risoluzione. 

Il Dirigente ed il Personale mantengono il canale aperto del dialogo.

Svolgono, in maniera emergenziale, il loro servizio presso il plesso scolastico di via Tirso  da dove sono state inviate le comunicazioni agli organi istituzionali competenti comprese le forze dell’ordine.

Si pregano le famiglie, gli studenti e tutto il personale di consultare quotidianamente tale canale di comunicazione per l'informativa relativa ai prossimi giorni.

 

                              Il Dirigente Scolastico

                                 Roberta Moncado

 

 

 

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